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Dieci cose che ho imparato

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22 novembre 2008

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Idealmente, cercare di soddisfare tutti con successivi passi e compromessi è desiderabile. Ma l'alta considerazione di sé è spesso un nemico. L'alta considerazione di sé e il narcisismo in genere nascono da un trauma infantile, e questi sono argomenti che non voglio trattare. Perché sono temi che ricorrono di continuo nella vita delle persone. Alcuni anni fa lessi una considerazione sulla natura dell'amore, che si applica anche alla natura della coesistenza tra esseri umani più in generale. Era una citazione di Iris Murdoch, usata per scrivere il suo necrologio. "Amare significa raggiungere la difficilissima consapevolezza che qualcosa oltre a noi stessi è reale". Non è fantastico? Sono le parole più profonde che io abbia mai sentito sull'amore.

9) Sull'invecchiare
L'anno scorso mi hanno regalato un saggio di Roger Rosenblatt, Invecchiare con grazia. Sul momento il titolo non mi piacque per niente, ma devo ammettere che il libro contiene una serie di regole per invecchiare con grazia. La prima regola è anche la migliore: La regola numero uno è "Non importa". "Segui questa regola e ti allungherai la vita di dieci anni. Non importa se sei in ritardo o in anticipo, se sei qui o lì, se l'hai detto oppure no, se sei stato intelligente o stupido. Se un giorno ti svegli con dei capelli inguardabili e non importa se il tuo capo ti guarda come se fossi un marziano, non importa se lo fa la tua fidanzata o il tuo fidanzato o se tu ti guardi come se fossi un marziano. Se ricevi una promozione, un premio, se compri una casa o non lo fai. Non importa". Finalmente un po' di buon senso. Poi ho sentito una barzelletta che sembra legata alla regola numero 10, che vi dirò tra poco. Un macellaio apre la sua bottega e si trova davanti un coniglio. "hai del cavolo" chiede il coniglio a un esterrefatto macellaio. "Questa è una macelleria, vendiamo carne, non verdura". Il coniglio saltella via. Il giorno dopo il macellaio apre la bottega e subito fa capolino il coniglio. "Hai del cavolo?". Il macellaio si arrabbia e dice: "Senti piccolo roditore deficiente ti ho detto ieri che vendo carne, non verdura. La prossima volta che viene nel mio negozio di prendo per la gola e inchiodo le tue flaccide orecchie al pavimento". Il coniglio sparisce in tutta fretta e per una settimana non lo si vede più. Poi torna e che idee al macellaio: "Hai dei chiodi?" Il macellaio dice "No". Allora il coniglio chiede "Bene. Hai del cavolo?".

10) Dite la verità
La barzelletta del coniglio è importante perché mi sono reso conto che cercare del cavolo in una macelleria è un po' come cercare un'etica nel campo del design. Né un luogo né l'altro sono adatti a trovare ciò che si vuole. E' interessante notare che nel nuovo codice etico dell'Aiga ci sono molte informazioni su quello che viene definito un comportamento appropriato verso i clienti e gli altri grafici, ma non c'è una sola parola sulla relazione con il pubblico. Diamo per scontato che un macellaio ci venda della carne commestibile e che non spacci la sua merce per ciò che non è. Ho letto da qualche parte che negli anni di Stalin in Russia ciò che era etichettato come manzo era in realtà pollo. Non voglio immaginare cosa fosse ciò che era etichettato come pollo. Accettiamo tranquillamente alcune bugie, come la quantità di grasso realmente contenuta in un hamburger, ma se un macellaio anche solo una volta ci vende della carne avariata, andiamo da un altro. Chi stesse pensando a creare un albo professionale per il nostro settore dovrebbe ricordare che l'idea di albo nasce per proteggere il pubblico, non i grafici o i clienti. "Non fate del male" è un monito che vale per i dottori nel rapporto con i loro pazienti , non con i loro colleghi medici o con le ditte farmaceutiche. Se avessimo un albo, forse dire la verità tornerebbe al centro della nostra attività.


Dieci cose che ho imparato
(Aiga Talk, Londra, novembre 2001 - traduzione di Giulia Crivelli)

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